
Dal Gemelli 'dimissioni protette': per il Pontefice due mesi di degenza a Santa Marta
Dopo le dimissioni dal policlinico Gemelli, la riabilitazione di Papa Francesco può proseguire a Santa Marta "come in ospedale". Gradualmente, "riprendere le proprie abitudini" aiuterà il recupero "delle funzioni quotidiane". Tutto questo sarà ovviamente fatto "con la dovuta precauzione perché non deve provocare né sforzo né dolore". Lo spiega all'Adnkronos Salute Giorgio Sesti, past presidente della Società italiana di medicina interna (Simi) e docente della disciplina all'università Sapienza di Roma.
Come durante il ricovero, per il Pontefice si continuerà con "una riabilitazione motoria 'classica', perché chi è stato a lungo allettato, soprattutto se è una persona avanti con l'età - ricorda il medico - perde rapidamente la massa e il tono muscolare, quindi anche i movimenti semplici nelle attività quotidiane sono faticosi. Occorre ricreare il tono muscolare, ricominciare con la posizione seduta per le attività lavorative, di lettura e per mangiare. E provare a rimettere il paziente in piedi per far lavorare i muscoli, anche se poi per gli spostamenti Sua Santità userà ancora per un po' la carrozzina".
A Santa Marta proseguirà anche la "riabilitazione respiratoria, con esercizi che aiutano a mobilizzare quei muscoli che normalmente noi non ci accorgiamo di utilizzare e che servono soprattutto per la respirazione. Mettere l'aria dentro i polmoni - sottolinea Sesti - è un processo che prevede una serie di contrazioni di muscoli per allargare la gabbia toracica. Questo allargamento fa arrivare più aria che serve per ossigenare il sangue e i polmoni. E' molto importante perché consente di avere degli scambi d'ossigeno adeguati ed evitare di usare l'ossigenoterapia. Se si riesce, ad esempio, a non usare più supporto durante la notte, togliendo la mascherina, il sonno sarà meno disturbato, il riposo migliore e l'organismo recupererà più rapidamente".
I tempi di ripresa di Papa Francesco, sostenuti dalle cure riabilitative a Santa Marta, "non sono di facile previsione". Dipenderanno, spiega Giorgio Sesti, "dalla risposta individuale" alle terapie. Ma se i medici del Gemelli, "che hanno un quadro più preciso e dettagliato", hanno prescritto due mesi di riposo e di riabilitazione, "è prevedibile che in questo arco di tempo" il Pontefice "possa riprendere una normale e totale attività". Ovviamente, come per tutti i pazienti della sua età, "servirà pazienza. Non potrà sicuramente celebrare le funzioni di Pasqua".
Per il medico, cautela vuole che "per le prossime funzioni pasquali" il Papa stia "a riposo. Dopo Pasqua è prevedibile che possa ricominciare gradualmente tutte le attività. Ieri, da quanto abbiamo osservato, faceva ancora fatica a parlare. Ha evidentemente necessità di questo paio di mesi di recupero. Al momento, del resto, anche per la respirazione, non ha la possibilità di parlare a lungo".